Georgia… Perla di cultura e di bellezze naturali!

Viviamo in un mondo moderno, in continuo movimento e con tutte le comodità, ma appena ne abbiamo l’occasione cerchiamo luoghi antichi, zone disabitate, natura incontaminata.

Siamo partiti senza avere un’idea chiara di ciò che ci aspettava, scoprendo giorno dopo giorno una terra diversa dalla nostra, un Paese dove ancora si può esplorare e dove la modernità non ha ancora raggiunto ogni angolo. Qui ancora si può assaporare la genuinità, quella vera, nei luoghi, ma soprattutto nelle persone.

Doveva essere una vacanza all’insegna dello sci, si è rivelata invece una corsa contro il tempo (quello meteorologico), che ci ha permesso però di visitare luoghi che non avremmo mai raggiunto.

La Georgia è un Paese in pieno sviluppo, la capitale Tblisi rincorre le più moderne città europee, ma nasconde ancora scorci di un mondo che non siamo più abituati a vedere: giocatori di scacchi, nonne che vendono semi di girasole per strada, taxisti impazziti che violano tutte le norme della strada.

Gudauri è un area sciistica molto simile alle nostre, alberghi con standard occidentali e impianti moderni per raggiungere cime fino a 3000 m. Purtroppo al nostro arrivo tutto era già chiuso, e il paesino sembrava abbandonato. Non lontano, (un’ora di taxi) si trova Step’antsminda, un paesino che sorge ai piedi del monte Kazbek (5033m). Ci colpisce subito visto da lì sotto e non possiamo non provare la salita. Dopo due giorni in quota torniamo a Gudauri, vorremmo riposare, ma non possiamo farci sfuggire l’ultima giornata di sole. Una gran bella sciata sul passo Jvari, prima di tornare in città per attendere il bel tempo.

Dopo altri due giorni, partiamo alla rotta di Mestia che si trova dall’altra parte della Georgia, solo 8 ore di taxi e siamo lì, nel cuore della regione di Svaneti. Ci accorgiamo subito che le cose qui sono un pochino diverse. Basta uscire dalla strada principale per capire che qui il turismo ancora non ha invaso ogni centimetro quadrato della zona. Cani randagi, fango, neanche un’anima in giro.  Ci fermiamo a mangiare nell’unico ristorante aperto e con 5€ a testa mangiamo come i re.  Anche qui purtroppo la stagione sciistica è ormai finita… Non si fa più nemmeno Heliski! Non ci resta che saltare su un altro taxi e dirigerci verso Ushguli, un paesino ancora più vicino alle montagne.

Un viaggio senza meta certa della durata di 2 ore e mezza. Un viaggio emozionante, ricco di scoperta, colpi di scena e terrore. Il tempo è volato e in men che non si dica vediamo svettare le belle torri di Ushguli in lontananza. Il tempo non è il massimo e dovremo aspettare un giorno intero prima di poter ammirare ciò che circonda questo villaggio fra i più alti d’Europa. Montagne magnifiche, bianche, imponenti da far girare la testa. Sembrano vicinissime, ma non lo sono. Non vediamo l’ora di mettere gli sci e partire.

Purtroppo ci rimangono ancora solo due giorni… ce li godiamo il più possibile e tra una sciata e l’altra, continuiamo ad assaporare le prelibatezze georgiane che ormai, dopo 10 giorni, conosciamo molto bene. Il Khachapuri, una specie di focaccia al formaggio, non può mai mancare; ormai però ordiniamo con nonchalance anche Kubdari (focaccia con carne di maiale), Khinkali (grossi ravioli di carne o patate) e Lobio (fagioli conditi con erbe locali). Il tutto accompagnato da vari bicchieri di Chacha (una specie di grappa fatta in casa); dicono abbia proprietà mediche… noi ci crediamo! 🙂